
Terry Moore è un autore particolarmente incisivo all’interno del panorama fumettistico statunitense indipendente. La sua Strangers in Paradise ha rappresentato una svolta in quel contesto. Ed ora arriva l’omnibus di Parker Girls. E si tratta di una svolta esplosiva.

Bao Publishing è da sempre una casa editrice capace di trovare storie e personaggi ben cesellati. E non è un caso che il suo catalogo comprenda quassi tutta l’opera di Terry Moore (guardate qui).
Terry Moore è un nome fondamentale nel panorama del fumetto indipendente statunitense. Texano, Moore ha iniziato la sua carriera come scrittore e illustratore dopo aver lavorato in vari campi, tra cui l’animazione e la produzione televisiva.
La sua carriera nel mondo del fumetto ha preso una svolta decisiva con la pubblicazione della serie “Strangers in Paradise” nel 1993, un’opera che ha ricevuto ampi consensi per il suo ritratto realistico e sensibile delle relazioni umane. La serie, che combina elementi di dramma, commedia e thriller, ha vinto numerosi premi, tra cui l’Eisner Award, e ha consolidato Moore come una voce unica e influente nel settore.
Terry Moore è apprezzato non solo per le sue storie avvincenti, ma anche per la sua dedizione all’arte del fumetto e alla rappresentazione autentica e sfumata dei suoi personaggi. Il suo tratto caratteristico però è concentrato sulla capacità di rendere i suoi personaggi, quasi sempre femminili, credibili e profondi.

In una storia come Parker girls, il compito potrebbe essere particolarmente arduo. Essendo il cast particolarmente numeroso, il rischio di sovrapposizioni e di similitudini più che accentuate è dietro l’angolo. Senza che invece sia mai sfiorato. Tutti i personaggi presenti nel serial sono donne con un complesso passato ed una ancor più complicata gestione della rabbia. Che è sempre sotto controllo, e che le tiene perfettamente funzionali in un contesto dove l’azione è sottile e le risorse richieste, molteplici.
Parker Girls è strutturata come una sorta di Charlie’s Angels moderno e ultra potenziato. L’agenzia di cui fanno parte le ragazze, principalmente, si occupa di segreti. Segreti potenti, legati al denaro ed alla politica, anche se a volte scivolano nel personale. A dirvela tutta c’è molto in queste ragazze che mi ricorda le Deadly Vipers Tarantiniane. Specie nella misura in cui il sesso, o, quanto meno, l’alto contenuto erotico, viene integrato nella trama.
La storia vede il gruppo coinvolto nella sparizione, e poi omicidio, di una di loro. Coinvolte in un contesto internazionale, le attività diventano immediatamente personali. Il loro avversario, un miliardario della new Economy sta sviluppando una tecnologia che dovrebbe garantirgli un vantaggio sopra qualsiasi essere umano, implementando il controllo e la sicurezza a scapito della libertà individuale.

Potrei dire che un simile contesto si presta bene al complottismo moderno. Poi mi ricordo chi è il consigliere tecnologico del presedente USA, e mi viene molto meno da sorridere.
La capacità di Terry Moore è di saper gestire tutto con dialoghi scorrevoli, intensi, profondi.
Graficamente il suo è un tratto pulito, al punto che a volte sembra faccia a meno di chine. Le espressioni delle protagoniste sono deliziose, forse un po’ troppo spinte dal lato manga. Le protagoniste sono dotate di una profonda sensualità che si shackera con lo stile da Riot Girls che le contraddistingue,
Un altro aspetto distintivo della sua tecnica è l’attenzione ai dettagli negli sfondi e nei contesti in cui si svolgono le vicende. Moore non trascura mai gli elementi ambientali, che spesso aggiungono profondità e atmosfera alle sue storie. Che si tratti di una metropoli frenetica o di un tranquillo paesaggio rurale, le sue ambientazioni sono sempre ricche di particolari e contribuiscono a immergere il lettore nel mondo narrativo.

Inoltre, Moore utilizza spesso una composizione delle tavole dinamica e variegata, sfruttando angolazioni insolite e prospettive audaci per mantenere alta la tensione narrativa. Le sue sequenze d’azione sono fluide e ben coreografate, mentre i momenti più tranquilli sono resi con una delicatezza e una precisione che li fanno risaltare.
L’omnibus pubblicato da Bao è una lettura piacevole e con il pregio di saper tenere attaccati alla pagina senza scrollarsi mai di dosso la sensazione che qualcosa di esplosivo stia per accadere.
E quasi mai si rimane delusi.
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