
Una nuova iniziativa di Cong Edizioni ha aperto le porte, a Siena, del palazzo delle Papesse, per raccontare le geografie immaginarie di questo leggendario gentiluomo di fortuna.

La mostra, che resterà aperta fino alla metà di ottobre, permetterà ad estimatori e neofiti di confrontarsi con la straordinaria cultura di quel gigante della nona arte che era Hugo Pratt. Pochi come lui hanno saputo indagare la passione umana per il viaggio, approfondendola di riferimenti culturali ed antropologici e creando Storie che fossero così facilmente fruibili a più livelli.
Basterebbe parlare del suo figlio prediletto, Corto Maltese. Ma, in realtà da Gli Scorpioni del Deserto fino ad Anna nella Giungla, ogni sua opera è intrisa di mille riferimenti.
Forse perché Hugo Pratt, prima di ogni cosa era un gentiluomo di fortuna, abituato sin dalla nascita al viaggio. Fine studioso e avventuriero, ogni sua tavola restituisce parte di quella passione, di quella abitudine ad essere curiosi, che si traduce in centinaia di piccoli dettagli. Dal raffigurare correttamente le mostrine su una divisa fino a raccontare con estrema precisione la tipologia di imbarcazione usata su qualche minuscolo atollo del pacifico.

La bellezza di questa nuova mostra, si addentra con dettagliata perfezione in alcuni degli aspetti che hanno caratterizzato la vita di Hugo Pratt. Ho avuto la fortuna di poter visionare il catalogo in anteprima e, posso garantirvi che la quantità di immagini, dettagli ed interventi è copiosa e gustosa al tempo stesso.
La mostra offre una straordinaria quantità di fonti per approfondire ogni singolo aspetto della poetica di Hugo Pratt. La divisione per sezioni permette una riflessione approfondita su ciascuna delle sue opere, con particolare attenzione alle tavole dedicate a Corto Maltese, che rappresentano il fulcro della sua cultura cosmopolita. La sezione dedicata a Corto Maltese è fondamentale per comprendere la visione globale di Pratt, ma la mostra non si limita a questo.
Ogni opera di Hugo Pratt è intrisa di elementi antropologici, studiati meticolosamente attraverso anni di ricerca. Infatti, la mostra esplora le varie sfaccettature delle sue opere, da Gli Scorpioni del Deserto ad Anna nella Giungla, dimostrando la profondità dei riferimenti culturali che Pratt incorporava.

Oltre alle opere grafiche, la mostra dedica ampio spazio ai riferimenti cinematografici e letterari che hanno influenzato Pratt. La quantità di autori e testi letterari citati nelle sue opere è sorprendente e qui sono catalogati con grande cura, offrendo una panoramica completa delle fonti che hanno alimentato la creatività di Pratt.
Chiude la mostra una cronologia dettagliata di Hugo Pratt, che evidenzia la sua straordinaria vita da viaggiatore. Questo percorso cronologico permette di comprendere come le esperienze personali di Pratt abbiano influenzato la sua opera, rendendolo un vero gentiluomo di fortuna. Questo evento è un’opportunità imperdibile per immergersi nella complessità e nella ricchezza del mondo di Hugo Pratt.

Avremmo tutti modo di imparare da questo splendido essere umano. Prima di ogni cosa, non si può e non si deve trascurare la cultura del viaggio e l’abitudine al diverso. Cose che, sin troppo tristemente, sembra stiano scomparendo dai nostri orizzonti. Quasi non fossero mai esistite.
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