È in arrivo un nuovo volume cartonato dedicato alle avventure di Mister No! Questa volta il vecchio antieroe Bonelli è alle prese con la leggenda di un vecchio pistolero del Far West : Butch Cassidy.
Chi segue queste pagine sa che nutro una passione smodata per le avventure di Jerry Drake (ve ne parlo qui). La sua capacità di cacciarsi in mezzo ai guai, talvolta senza neppure andarseli a cercare è leggendaria. E, dove impeto, faccia tosta e istinto da scavezzacollo non bastano, l’ambientazione, che sia il lussureggiante bacino dei Rio delle Amazzoni, la sua Manaus o qualsiasi altra parte del globo terracqueo, alza il numero di ottani.
Mister No, come viene spiegato in modo abbastanza chiaro nell’introduzione al volume, è il primo eroe Bonelli. Guido Nolitta ne prese le redini creando un personaggio moderno che, in buona misura prendeva ispirazione dai suoi stessi viaggi e dalla sua sede di avventura.
La differenza, rispetto a tutti i personaggi che lo hanno preceduto, è che non si tratta di un western. Non di uno canonico almeno. Sfido chiunque di voi a immaginarvi John Wayne nei suoi panni. Steve mcQueen piuttosto, ed è per questo che è tutta un’altra storia.
Caratterizzazioni attoriali a parte, è innegabile che spostata la frontiera più a sue e la linea temporale un’ottantina di anni in avanti, e Mister No appare come un modernissimo Western. Del resto lui è Ken Parker erano quasi contemporanei, e la differenza di sensibilità col passato è nettamente sensibile.
Ma al di là di questo, l’attitudine è tutta là.
E non è un caso che Mister No finisca a seguire le tracce di una leggenda del West scomparso appena una ottantina di anni prima. La scelta di Luigi Mignacco si allontanare Mister No dalla sua umida Manaus, non è casuale. Si tratta di un ragionamento basato sul desiderio di metterlo a contatto con praterie sconfinate, bivacchi e cavalcate.
Così, accompagnando dei turisti sopra la Patagonia, Jerry Drake si ritrova derubato del suo mezzo di trasporto ed in aria di complicità con una rapina in banca da chi si presenta come il figlio illeggittimo dello stesso Butch Cassidy.
Misrter no si accompagnerà così ad un sedicente biografo del famoso bandito in una caccia all’uomo che ha il solo obiettivo di farlo ritornare a casa in volo e senza troppe ammaccature. La narrazione si srotola tra scene ambientate nelle praterie sconfinate della Patagonia ed una serie di corposi flashback in cui si racconta una sorta di passato alternativo del vecchio Butch, che non lo vedrebbe poi così morto come la leggenda dice.
Roberto Diso si cimenta alla regia di queste tavole con uno stile decisamente più carnoso e meno sintetico delle sue prove più recenti (la storia è stata stampata originariamente nel 1993, poco più di trent’anni fa!).
L’ambientazione è carica di dettagli, e gli stilemi del vecchio west compaiono tutti, in una cornucopia di emozioni resa perfettamente da Diso che mostra un Jerry Drake in forma smagliante!
L’ultima informazione che mi ha colpito ed emozionato è una delle fonti che Mignacco ammette di avere. Si tratta di un curioso incontro tra il vecchio Butch Cassidy ed il più famoso tra i marinai a fumetti, Corto Maltese.
Ho sempre sostenuto che esistesse una linea rossa che lega i destini di Ken, Jerry e Corto. È una linea che demarca l’avventura e l’attitudine a perseguirla in un modo completamente nuovo, per i tempi, e purtroppo irripetibile oggi.
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