Scrivere di metafumetto è dilungarsi su qualcosa che ormai fa parte dell’establishment da più di vent’anni. Da quando abbiamo visto Buddy Baker dirci che ci vedeva, il mondo a quattro colori non è più stato lo stesso.
Ma questa serie, pubblicata da Image Comics negli States e, con incredibile gusto, in Italia da Salda Press, alza di parecchio l’asticella in materia. Crossover è una storia che scava alla base delle radici del fumetto di supereroi rianalizzandola e portando la prospettiva al livello della strada. In una tradizione che vede i suoi epigoni in capolavori come Marvels e Powers ci troviamo in una terra dove tutto sarebbe all’apparenza realistico. Solo che si verifica una sorta di incursione che trasporta una città dove si sta svolgendo un classico evento estivo (un super crossover insomma) con un quantitativo ENORME di super eroi e super criminali che se le danno di santa ragione.
Come vi anticipavo, svariate chiavi di lettura. Cominciamo da quella più celebrativa. Siamo al trentennale della nascita di Image Comics. Un sacco di tempo da quando sette talentuosi disegnatori (tutti e sette? Vabbè…) decisero di battezzare una delle realtà editoriali più eclettiche che sia mai esistita. Tra gli eventi celebrativi c’è proprio questo crossover dove compaiono personaggi che in qualche modo fanno parte della scuderia Image : Shadowhawk e Savage Dragon, ma anche gli zombie di Robert Kirkman oltre a svariati personaggi con una fortissima credibilità indie, Backhammer, i Paybacks, Hitgirl, Madman e tanti tantissimi altri personaggi. Anche alcuni delle big two vengono menzionati. In fin dei conti un incontro ai massimi livelli tra personaggi così bizzarri può e deve essere celebrato attraverso un meta evento di meta fumetto!
Lo svolgimento narrativo approfondisce ulteriormente l’elemento di incontro tra differenti forme di realtà. Anzi, proprio facendo collidere un mondo iper realistico con la versione più iperbolica di un universo supereroistico che la differenza stride evidenziandone i contrasti.
Nel mondo realistico la presenza degli esseri di un universo fumettistico viene percepita come ostile. E come potrebbe essere altrimenti, considerato che scontrandosi causano, drasticaente, morti e distruzione? Per differenziare gli uni dagli altri, Donny Cates, che ha saputo pensare a tutto, arriva all’epidermide. Mentre le persone normali vengono colorate con una moderna resa digitale, i super hanno la pelle puntinata a quattro colori. Lo stesso effetto, manco a dirlo, dei fumetti anni ’80. Il punto che questo elemento è discriminatorio. Gli abitanti di Denver, Colorado sono stati soppiantati da una Denver futuribile dove in un eterno Valhalla super eroi e super criminali si scontrano. Esistono anche umani di questo universo, e spesso quelli del mondo realistico li rinchiudono in veri e propri lager.
L’esistenza è così complicata, che anche i lettori di fumetti, o chi, come la protagonista, Ellie, lavora in un negozio di fumetti vengono costantemente discriminati, fino alla violenza. Ellie aveva i genitori a Denver e non può rientrarvici fino a quando, ad inizio della storia, accade qualcosa che genera il pretesto per farlo.
Donny Cates scrive questa storia mostrando uno smisurato amore per il mondo del fumetto. Una passione di cui conosce ogni singolo anfratto e che sa come domare e come farle prendere il sopravvento. Mentre scrive di Ellie e del suo viaggio in un universo dove i personaggi dei suoi sogni a quattro colori sono finalmente diventati una realtà, Cates descrive una Slumberland aggiornata al ventunesimo secolo. Che rallegra e commuove. Ci mostra i piccoli segni del mutamento che appartengono tutti noi ogni volta che le nostre passioni vengono messe all’angolo e bisogna difendersi. Nel mondo post Big Bang Theory, essere nerd e fighi, per cui per raccontare come fosse essere nerd prima, Cates ha bisogno che questi esseri facciano del male. E che qualcuno in maniera un po’ diversa da come succedere da queste parti, decide di volerci lucrare su.
Geoff Shaw fa un lavoro superlativo nel far convivere tutte queste estetiche differenti. I colori di Dee Cunniffe hanno assolutamente dei meriti, ma Shaw lavora alle espressioni dei personaggi turbandoli, facendoli sorridere, mostrandone tutte le umane miserie. E l’energia dello spazio bianco sembra esplodere fino a forzare ben più che una quarta parete.
Crossover è uno studio sulla passione fumetto, un sentito omaggio, una storia incredibilmente intelligente. Per tutte queste ragioni non potete assolutamente lasciarvi sfuggire questo capolavoro di modernità.