Qualche tempo fa avevo fatto un post su Instagram sottolineando quanto Scarlet Witch, tra tutti gli Avengers della prima ora fosse quella che aveva beneficiato di più dalla presenza nel Marvel Cinematic Universe.

Trovate il mio post qui. Ma sia chiaro che quello che intendevo, anzi, quello che ho scritto, è che il personaggio, in realtà comincia ad emergere con Avengers Disassembled ma che solo in tempi pi recenti fiorisce in serie personali più o meno longeve.
Inutile dire che il solito giri di flamer da quattro soldi prese spunto dall’occasione per darmi addosso e sottolineare quanto poco conoscessi la storia dell’Universo Marvel e parlassi da semplice fanboy.
Bene ma non benissimo insomma.
Però, condivisibili o meno che siano, le mie idee si basano su innumerevoli anni di letture e studio della storia della Casa delle idee. Perciò, lasciatemi provare a spiegare cosa intendessi.
Che Scarlet Witch potesse avere un ruolo rilevante nelle serie in cui era co-protagonista, nessuno lo nega. Di fatto in una serie con protagonisti più personaggi è perfettamente sensato che a turno tutti finiscano sotto i riflettori. Ma va anche considerata la vita editoriale del personaggio in questione. E. francamente, dati alla mano, non dire che sia così florida fino ad Avengers Disassembled (prima) e dell’MCU (poi).

Andiamo con ordine. Negli anni ’80 è co-protagonista di due serie assieme alla Visione. La prima del 1982 è uno dei primi PlayBook e racconta la vita quotidiana dei due sposi. La seconda del 1985 racconta la nascita dei suoi due figli. In totale 16 albi.
Negli anni ’90 c’è solo una miniserie a lei intitolata con le avventure post divorzio. In totale 4 albi.
Tra gli anni ’10 e ’20 , ossia dopo Avengers Disassmbled, House of M ed il famoso No More Mutants compare in The Children Crusade come co-protagonista e poi ha una sua serie regolare che dura un paio di anni. Totale, 24 numeri.
Poi arriva l’MCU e, contemporaneamente alla messa in onda di WandaVision compare in Trial of Magneto e Darkhold. In più è finalmente protagonista di una sua serie regolare che, al momento in cui scrivo, conta già più di 20 albi. Per non tacere la nuova Vision & the Scarlet Witch, mini di 5 numeri che rilancia il cinquantennale del matrimonio tra i due. Totale, più di 30 numeri.

Facciamo i conti per bene quindi. Dagli anni ’80 ad oggi, Scarlett è stata protagonista editoriale di una ottantina di albi. Ben poca cosa se contiamo che quasi tutti i suoi compagni nei Vendicatori, Capitan America, Thor, Iron Man e persino Ant Man avevano serie regolari sin dagli anni ’60. Molte delle quali proseguono sino ad oggi quasi ininterrottamente. Meno di lei solo suo fratello Quicksilver, che però conta una lunga militanza in X-Factor, e Occhi di Falco che, guarda casa, ha subito una presenza editoria più massiccia, proprio a ridosso dei primi film degli Avengers.
Ora, so già che mi direte che un personaggio è rilevante indipendentemente dal numero di albi in cui compare e che Wanda è sempre un personaggio chiave con degli archi narrative chiave all’interno del Marvel Universe. Verissimo. Come si può dire lo stesso di quasi tutti i suoi compagni Avengers che hanno beneficiato però pure di serie a loro dedicate.

Come dicevo nel post originale, Wanda esplode con House of M. E vorrei vedere, prima ricrea l’intero universo e poi quasi fa estinguere tutti i mutanti. Con Avengers Disassembled avevamo assistito alla sua pazzia. Incluso il trovare il cadavere di Agatha Harkness prima che si facesse di tutto per farla assomigliare alla sua controparte televisiva.
Con i Marvel Studio, Wanda ha spiccato il volo. Mai prima di quel momento aveva avuto una serie regolare tanto longeva. Il personaggio avrebbe anche delle belle potenzialità, e credo che proprio il tentativo di normalizzarla, lontano da quello che accade dalla sua pazzia, a banalizzarlo.
In ogni caso, so che viviamo in un’epoca di clickbait indegno. Ma prima di criticare il pensiero di una personale solo per il pubblico ludibrio, approfondite quello che dice.
Chissà, potreste rimanere stupiti.
